Evoluzione storica del Castello
di Biagio Lafratta
La descrizione che Teodoro Ricciardi fa del Castello del Malconsiglio di Miglionico nel 1867, rappresenta l’unico riferimento bibliografico d'archivio, esistente al momento, che possa far luce, anche se in maniera alquanto superficiale, sullo stato dei luoghi prima che avvenimenti naturali (terremoto del 1857) e trasformazioni di adeguamento funzionale, alterassero quelli che sono i caratteri volumetrici e formali del maniero quando, a seguito delle leggi abolitive della feudalità, nel 1829 questo è confiscato alla famiglia ducale dei Revertera di Salandra, ed è successivamente venduto a tale Stancarone Giuseppe da Miglionico ed altri, quali abitazioni private. Fortunatamente questi avvenimenti, soprattutto gli interventi di trasformazione e ricostruzione, hanno interessato una zona non eccessivamente rilevante sotto l’aspetto architettonico, per cui la maestosità del fabbricato permane in tutta la sua imponenza.
Da una attenta lettura del manufatto si evince chiaramente che l’organismo è il risultato di vari ampliamenti avvenuti nel corso dei secoli. Risulta difficile risalire all’epoca del primo impianto. Le fonti storiche citano il castello come già esistente al 1110 ma non vi sono elementi che possano avvalorare tale tesi. Per tale motivo si cercherà di individuare le fasi più significative dello sviluppo della fortificazione, relazionandolo a fattori storici, quali la Congiura dei Baroni del 1485, avvenimento che ha annoverato il Castello di Miglionico negli annali della storia socio-politica del Meridione, e l’abolizione della feudalità, e ad aspetti architettonici, sulla scorta delle caratteristiche artistiche più evidenti. Si e cosi giunti alla individuazione di quattro fasi evolutive, che proprio perché non supportate da fonti di archivio, ma risultato di ragionamenti logici sui pochi elementi disponibili, non possono avere carattere di certezza. Un punto fermo che viene assunto quale elemento di base è costituita dall’articolazione planimetrica perimetrale.
Dal XIV secolo alla Congiura dei Baroni
Per la ricostruzione della seconda fase (TAVOLA.2A - TAVOLA.2B) si è preso, quale riferimento temporale, il periodo storico della Congiura dei Baroni. L’evoluzione della tattica militare, sia offensiva che difensiva, fa si che i castelli, una volta edificati esclusivamente per ragion militari, assumano nel tempo funzioni più prettamente residenziali e diventino l’espressione della grandezza del Signore. Il castello del Malconsiglio incomincia ad assumere l'aspetto di imponenza che tuttora conserva. Si costruisce il piano superiore: le merlature scompaiono inglobate nella nuova muratura (FOTO A - FOTO B): le torri si elevano e forse quelle d’angolo posteriori assumono la configurazione attuale: l'inserimento della zona destinata ai collegamenti verticali ne raddoppia il volume: la scalinata esterna diventa lo scalone di accesso alla residenza comitale, mentre nuovi collegamenti vengono realizzati per raggiungere le postazioni di difesa superiori (scalinata a ridosso del muro perimetrale, interno al cortile, della Sala del Malconsiglio). Il corpo triangolare conserva la propria fisionomia.
Dalla Congiura alla abolizione della feudalità
Il passaggio del feudo di Miglionico dai Sanseverino ai Revertera, duca di Salandra, determina la definitiva trasformazione del castello da fortificazione a residenza baronale. Pur conservando l’impianto originario, il prevalere del carattere residenziale modifica il sistema distributivo interno (TAVOLA 3A - TAVOLA 3B - TAVOLA 3C). Sul fronte esterno del lato orientale, in adiacenza alla torre quadrangolare intermedia, si costruisce il locale indicato dalle fonti storiche quale "cappella". Successivamente, più a sud, sempre su questo lato del maniero, viene aggiunto il grande corpo bastionato: infine le due ampie campate con volte a crociera completano la quinta del castello. Internamente, sul lato destro del cortile, verso la meta del XVII secolo si realizza la seconda scalinata con il ballatoio che permette l'accesso autonomo al lato sud-ovest. Successivamente, forse per motivi esclusivamente estetici, su questo ballatoio, mediante l’allargamento delle arcate di sostegno, si innalzano cinque eleganti arcate a tutto sesto ed il portale di accesso al termine della rampa (FOTO A - FOTO B). Ancora più tardi, sul lato opposto del cortile, e per tutto lo sviluppo dell’ala, si aggiunge, quale affaccio sul cortile degli ambienti residenziali, un loggiato, anch’esso ad arcate a tutto sesto, ma con pilastri molto più massicci e privi di elementi decorativi (FOTO C), in parte crollato a seguito del terremoto del 1980, ora in fase di restauro. Queste trasformazioni producono alcune modifiche alla facciata precedente: gli accessi a molti ambienti sono costruiti ex novo; le antiche finestre anguste assumono dimensioni più ampie; i portali di accesso del piano terra, in particolare quello del salone dell’ala nord-ovest, sono occultati dalle strutture dei ballatoi. Comunque l’impianto originario conserva la propria integrità planimetrica.
Dalla confisca al "Centro di documentazione e ricerca per la storia del medioevo"
L'ultima fase dello sviluppo del castello e quella che ha mutato in maniera sostanziale il suo assetto (TAVOLA 4A - TAVOLA 4B - TAVOLA 4C), L’adeguamento a destinazioni abitative per più nuclei familiari, la mancata assidua manutenzione, troppo onerosa per i privati, il terremoto del 1857 e le ricostruzioni successive; le demolizioni, e non ultimo il terremoto del 1980, riducono il castello nello stato in cui si trovava prima del restauro. I segni di questi cambiamenti e vicissitudini contrastano notevolmente con le caratteristiche architettoniche proprie del castello, offuscando l'immagine storica di un sito in cui si sono verificati avvenimenti di tale rilevanza socio-politica. L’antica porta di accesso è inglobata, in un primo momento, in abitazioni private; la sostituisce l’attuale portale che, come già detto, subisce gravi danni dopo il terremoto del 1857 e viene ricomposto in maniera alquanto casuale; successivamente, recuperati gli elementi decorativi che sono riutilizzati come ornamento di pareti interne del cortile, la porta è completamente distrutta per la costruzione di manufatti abitativi, dei quali, quelli eretti all’esterno della cinta muraria, sul terrapieno ancora esistente, sono demoliti negli anni 20-30: "All’esterno, meno le antistrutture di case (per fortuna alcune a destra dell’ingresso abbattute fascisticamente da un coraggioso Podestà)" riferisce il De Ruggeri. Il terremoto del 1857 danneggia gravemente il complesso fortificato e soprattutto provoca il crollo della volta della Sala del Malconsiglio e conseguentemente anche di quella del piano terra: non verranno più ricostruite. Sul lato ovest del cortile e innalzato un nuovo ballatoio che collega i due precedentemente costruiti. Sulla sinistra del portale attuale si erige, nei primi anni del secolo, un nuovo fabbricato che, deturpando ulteriormente tale angolo, contrasta in maniera evidente con l’aspetto di fortilizio dell’antico manufatto (VEDI FOTO).